Sardegna
da Porto Torres a Cagliari
Giugno 1999
(appunti di viaggio)
By Stefano Gerosa
Premessa: questa non è
una delle mie solite relazioni di viaggio, di solito abbastanza dettagliate. Si tratta
solo di alcuni appunti che ho scritto per un amico che voleva andare in Sardegna. Una vera
relazione di viaggio la trovate sempre in queste pagine: La Sardegna, da Cagliari ad Olbia (1996) di Luigia Pignatti e Massimo
Muzzolon.
Giugno 1999, Stefano Gerosa e Giuseppe Fava
Viaggio: treno+bici fino a Genova, dove preso traghetto per Porto
Torres (ci sono adesso anche traghetti super-veloci; si paga poco più ma ci si mette meno).
Procurati la lista degli agriturist, si mangia bene e si spende poco.
Fermati a parlare con la gente. E' veramente cordiale e simpatica.
Abbiamo fatto strade secondarie che puoi rintracciare sulla 1:200.000 del
Touring.
Prima tappa: Porto Torres-Alghero
Avremmo voluto visitare l'Asinara, ma le visite sono solo per comitive in alcuni
giorni dell'anno.
Porto Torres (partenza ore 9.00) - Canaglia - Palmadula (acquisto panini) - Argentiera
(bagno in mare, colazione al sacco e visita ad Argentiera).
Si sale per una strada molto bella e e poi si scende verso una piatta zona di bonifica
(piena di contadini di origine veneta!!) situata dopo il Lago Baratz (al quale abbiamo
dato una veloce occhiata). Qui ci sono molti agriturist dove sarebbe possibile fermarsi.
Noi abbiamo proseguito per La Palma, Fertilia e quindi Alghero.
Ad Alghero, come abbiamo fatto noi, è possibile trovare da dormire da qualche
affittacamere, chiedendo alla gente, altrimenti ci sono molti alberghi.
Seconda tappa: Alghero-P.to Alabe
Bellissimo questo tratto di costa (portarsi acqua che non c'è quasi niente!!!). Un
po' di saliscendi impegnativi. Comunque siamo partiti da Alghero alle 10.00 e, con calma
(bagno, spuntino, ecc.) siamo arrivati a metà pomeriggio a Porto Alabe (qui abbiamo
dormito in albergo, non ricordo il nome ma è proprio l'ultimo sulla sinistra prima della
curva). Pomeriggio in spiaggia (io... Bepo ha dormito) e serata con mangiata a base di
pesce in albergo (molto simpatici i gestori).
Terza tappa: Porto Alabe - Oristano
Tratto impegnativo fino a Cuglieri, e poi lunghissima impressionante discesa fino a
Caterina di Pittinuri. Colazione al sacco, bagno e partenza. Prima di Riola Sardo svolta a
destra lungo lo stagno di Cabras. Visita al bel villaggio di San Salvatore (anni fa vi
giravano film western) con antica chiesa sotteranea (ma era chiusa) e proseguio per S.
Giovanni di Sinis e Tharros (tratto di strada trafficata, però è domenica e qui vanno al
mare quelli di Oristano). Quindi serata ad Oristano, pernottamento in pensione. Cittadina
tranquilla ma niente di speciale.
Quarta tappa: Oristano - Costa Verde - Sa Perda Marcada
Prima metà mattina attraversiamo la piatta zona di bonifica di Arborea. Anche qui
mezza popolazione è di origine veneta (e credo ci sia qualche agriturist). Le strade sono
squadrate.
Ad Arborea acquisto viveri e quindi arriviamo a Marceddi (qui c'è una oasi del WWF, ma
non l'abbiamo visitata). Attraversiamo il ponte (che sulla mappa Touring non è segnato) e
arriviamo velocemente a S.Antonio di Santadi, dove inizia il tratto della Costa Verde.
Bello, selvaggio, poche località. Ci fermiamo a p.to Palma (mi sembra): non c'è nessuno,
la lunga spiaggia è tutta nostra: bagno e colazione al sacco.
Arriviamo quindi a Piscinas, la meravigliosa località tra le dune (descritta anche da
Luigia e Massimo nel loro resoconto del 1996). Qui, con una certa fatica (bisogna seguire
la strada bianca e fare 2 guadi) riusciamo a raggiungere l'albergo un po' esclusivo. Molto
isolato, poi ci sono chilometri di spiaggia deserti (non c'è strada). [Hotel le Dune tel.
070 977130 per una doppia a giugno 1999 si pagava 160.000 lire, non so per mangiare]. Noi
non dormiamo qui, facciamo un bagno e alle 18.00 ripartiamo.
Prendiamo l'antica strada delle miniere, descritta anche da Luigia, che porta a Igortosu
(non è segnata sulla mappa Touring). Molto interessante (miniere e case abbandonate)
anche se impegnativa. Arriviamo ad Igortosu e quindi proseguiamo per l'Agriturist Sa Perda
Marcada, che è proprio sulla strada tra Fluminimaggiore e Guspini circa nel punto dove
arriva la strada da Igortosu.
Arriviamo alle 20.00. Purtroppo durante la giornata i gestori erano fuori, non li avevamo
trovati telefonando e quindi non ci aspettavano, ma riescono comunque ad imbastire una
buona cena con quello che c'è in casa.
Il posto è molto bello e accogliente e lo consiglierei anche per una sosta più lunga; è
possibile fare gite con i cavalli; meglio telefonare perché mi ha detto che da inizio
luglio a fine agosto di solito ha tutto esaurito [ Sa Perda Marcada tel. 0709758714 ]
Quinta tappa: Sa Perda Marcada - Gesturi
Seguiamo il percorso ben descritto da Luigia: Guspini - Pabillonis - Sardara -
Lunamatrona - Tuili - Barumini - Gesturi.
A Gesturi non c'è niente. Fatichiamo a trovare da dormire (ma nella ricerca troviamo
tutti i matti del paese, roba da spanciarsi dal ridere). Finalmente ci indicano una
persona che affitta camere (prezzi veramente economici; un tipo simpatico, forse un po'
originale, che fa sculture molto particolari e piccole riproduzioni di macine veramente
belle).
Giara di Gesturi
Ci fermiamo due notti, visto che il giorno seguente saliamo sulla Giara di Gesturi che
si può visitare in bicicletta, vediamo i famosi cavallini ma prendiamo anche molta acqua
visto che scoppia l'unico temporale/acquazzone della nostra vacanza e lì non c'è
riparo!!! Nel pomeriggio ci riposiamo e poi facciamo un po' amicizia con il nostro ospite
(che, arrivato e non accortosi che siamo in casa, ci sveglia lavorando con il martello
pneumatico), che ci racconta parecchie vicende e ci offre un vino fatto da lui veramente
"strong" (sembra più un amaro che un vino).
Per due sere abbiamo pranzato (e in fine bevuto abbondantemente "filu ferru")
presso l'unico ristorante del Paese, dove si mangia benissimo (turisti qui, a parte noi,
non ce ne sono!!).
Cicloraduno
Nei giorni seguenti abbiamo partecipato al Cicloraduno
FIAB. Bellissima la zona di
mare da Portixeddu in poi (anche se la strada ha dei tratti veramente duri e discese a
prova di freni). La zona comunque è ben descritta da Luigia.
Ciao
Stefano Gerosa
Ciclotours
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